Luttino funebre in memoria dell’Alpino Raimondo Raffaelli detto “Marino” della 22a Sezione Salmerie del Battaglione Saluzzo del 2° Reggimento Alpini.
Nato a Camaiore il 5 settembre 1915, morto durante l’affondamento del Piroscafo “Firenze” il il 24 dicembre 1940.
Il 21 dicembre 1940 il piroscafo “Firenze”, ormeggiato nel porto di Bari, iniziò l’imbarco di un nuovo gruppo di militari da trasportare in Albania: si trattavano di Alpini appartenenti al 2° Reggimento della 4^ Divisione Alpina “Cuneense”.
Dopo aver imbarcato le Salmerie (muli e conducenti) di tre Battaglioni del 2° Reggimento (Battaglioni “Borgo San Dalmazzo”, “Saluzzo” e “Dronero”), iniziò l’imbarco degli uomini del 22° Reparto Salmerie dello stesso reggimento, giunti su alcuni autocarri.
All’1,00 di notte del 24 dicembre 1940 il “Firenze” salpò infine da Bari insieme al piroscafo “Italia”, per raggiungere Valona con un convoglio di trasporti truppe.
Alle 12,25 del 24 dicembre, il “Barletta” evitò un siluro lanciato da un sommergibile; il convoglio proseguì nella navigazione, ma alle 13.20 il “Firenze” venne silurato dal sommergibile greco “Papanikolis” (capitano di corvetta Miltiadis Iatridis) e s’immobilizzò, lanciando il segnale di soccorso, a una dozzina di miglia ad ovest nord ovest dall’isolotto di Saseno (Albania). Il “Papanikolis” aveva lanciato 4 siluri. Iatridis aveva appreso che un convoglio italiano era in arrivo dall’interrogatorio dei 6 membri dell’equipaggio del motoveliero “Antonietta”, catturato e affondato dal sommergibile ellenico 2 giorni prima.
Vennero soccorsi e salvati 903 uomini, dei quali una ventina erano feriti.
Le vittime furono 93: 3 membri dell’equipaggio (un verbale di scomparizione redatto all’epoca parla però di 6 dispersi tra l’equipaggio) e 90 Alpini (1 ufficiale, 1 sottufficiale e 88 tra graduati e soldati; furono tutti dichiarati dispersi, tranne 15 graduati e soldati le cui salme furono recuperate).

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